Ho scelto di acquisire competenze di counseling perché sentivo il bisogno di entrare in relazione con chi ho di fronte con più consapevolezza e ordine.

Nella mia storia professionale (sono stata una ginecologa ospedaliera per 20 anni ed ora libero professionista) mi è spesso stata riconosciuta un’attitudine all’ascolto e al “coinvolgimento” emotivo.
Ma questa mia modalità che per me era —ed è— l’unica possibile aveva necessità di diventare un modo consapevole di relazionarmi e necessità di essere elaborata per permettere di restituire all’altra la stessa consapevolezza.
Avere acquisito competenze di counseling sistemico mi ha permesso di riconoscere certi errori da eccessiva spontaneità, di fare domande e non entrare in logica lineare (siccome, perciò), di riconoscere le mie “scorciatoie” mentali, di ridurre le interpretazioni, di ascoltare e riassumere e così di lavorare “divertendomi”.  E poi c’è l’ordine inteso come rimettere ordine nei pensieri raccolti dalla narrazione di chi ho di fronte e nei miei pensieri prima di concludere. Questo succede anche nei controlli più semplici, quando spesso c’è confusione di informazioni e cercare insieme di creare un percorso più ordinato consente un buon riconoscimento reciproco.


Emanuela Beretta, ginecologa e counsellor sistemica