Counseling per tutti

I colloqui di counseling hanno come obiettivo sia il sostegno e l’aiuto a fronteggiare le difficoltà, sia quello di fare una “scommessa” sulle persone, sulle loro capacità e sulla loro resilienza, dando l’opportunità alle persone di essere viste, e vedersi, essere riconosciute, e riconoscersi.
Ci piace pensare al counselor e al professionista con abilità di counseling, come un minatore speleologo, che cerca di togliere i massi dopo che la miniera è franata ed ha ceduto, sapendo che lì sotto c’è l’oro. Le persone che si rivolgono al counselor sono spaesate, spaventate, scettiche, talvolta rivendicative, ma sempre con una necessità: quella di essere accolte e ascoltate.
La presenza di un counselor in reparto o di personale formato, facilita le relazioni e le comunicazioni tra i vari sistemi e tra i pazienti e i loro famigliari.
L’osservazione e una conoscenza maggiore del contesto, l’attenzione alle infinite relazioni che ruotano intorno, hanno permesso una collaborazione maggiore tra gli operatori, un intervento più efficace per le persone e le loro famiglie e meno frustrante e demotivante per i professionisti, e hanno prodotto il consolidamento di una buona prassi.

La comunicazione che cura, la cura della comunicazione, questo è quello che proviamo a fare giorno dopo giorno.

Per i Professionisti

La comunicazione fa accadere delle cose, e cosa accade non dipende solo da noi, ma dalla relazione e dal contesto in cui la nostra comunicazione avviene. Il professionista deve essere in grado di valutare di volta in volta cosa dire e come dirlo in base alla situazione, al contesto e al momento specifico. Ecco perché sono importanti le counseling skill, che coniugano perfettamente la flessibilità, cioè la capacità del professionista di sapere scegliere tra la gamma delle possibili posizioni, e la creatività.

Là dove la relazione di aiuto è centrale, quale per esempio nella professione infermieristica, medica, o riabilitativa, il counseling aiuta a valorizzare la competenza decisionale, esplorandone  il contesto in cui è inserita, con le sue regole e i limiti che ne seguono, e a personalizzare l’intervento di cura tenendo conto degli equilibri dei sistemi di cui lui stesso e il paziente fanno parte, il tutto in una trama più vasta di rapporti che, anche se non immediatamente visibili, esercitano una effettiva e, talvolta inaspettata, influenza.

Conversazioni con NINA

Cosa succede quando ci si apre al potere delle parole e dell’ascolto?

Ecco le storie di medici e sanitari che hanno fatto tesoro dei principi del counseling, aiutando pazienti e famiglie con comprensione e supporto.

LA NOSTRA COUNSELOR

Alessandra Mattiola

Alessandra è il counsellor del Centro. Come istruttrice si occupa dello sviluppo nell’ambito delle cure delle no technical skill, di ricerca-azione partecipata, di metodologia e formazione nei contesti comunicativi e relazionali. È docente di Metodologia dell’educazione in ambito ostetrico presso la Facoltà di Ostetricia di Verona.